Umbria - Bevagna
Situata nel cuore dell’Umbria, Bevagna è collocata al margine occidentale della piana di Foligno, ai piedi del gruppo collinare dove sorge Montefalco, presso l’ansa del fiume Timia.
Il colle della Valle Umbra dove sorge la città è circondato da una fertile pianura ricca di acque e coltivata a grano, viti ed olivi.
Per il notevole patrimonio ambientale, culturale ed artistico è entrata a far parte del club de “I Borghi più Belli d’Italia”.
Antico centro umbro, le prime notizie storiche di Bevagna coincidono con la conquista romana dell’Umbria, quando i Romani occuparono la zona e costruirono la Via Flaminia occidentale (220 a.C.) e le strade di collegamento.
La città, che mantiene intatto l’assetto urbano medievale (XII-XIII secolo), è circondata da mura con torri e porte. Nella parte alta conserva numerose testimonianze di epoca romana: i resti di un tempio, il teatro ed un edificio termale.
Sull’impianto della città romana si è sviluppata poi la struttura urbanistica medievale con piazze e palazzi nobiliari. Molti sono i monumenti da visitare, come il palazzo dei Consoli (1270) sulla splendida piazza Silvestri con al suo interno il teatro dei Torti, il palazzo Comunale (fine XVIII secolo), sede dell’Archivio storico e della Biblioteca, e alcune meravigliose chiese, tra cui quella di S. Francesco, con all'interno la pietra su cui si poggiò per la sua famosa predica agli uccelli.
Nei dintorni di Bevagna, sul profilo delle colline svettano il Santuario della Madonna delle Grazie (fine XVI secolo), il Santuario della Madonna della Valle ed il Convento dell'Annunziata (XI secolo), un tempo castello di difesa.
EVENTI:
IL MERCATO DELLE GAITE: E' una rievocazione storica che trae ispirazione dall'antica divisione di Bevagna in quattro quartieri, denominati Gaite, su cui si basava l'organizzazione amministrativa della città in epoca medievale. Per dieci giorni, quindi, alla fine di giugno, Bevagna fa un tuffo in questo remoto passato: le antiche botteghe dei mestieri medievali riaprono i loro battenti e riprendono le attività e le strade, si popolano di uomini, donne e bambini che in abiti d'epoca rivivono la quotidianità dei loro avi mangiando, lavorando, giocando proprio come loro.